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WCE 2013

Highlight from a Resident WCE New Orleans 2013


WCE 2013: Il crocevia endourologico fra Vecchio e Nuovo Mondo


Quale città americana poteva prestarsi meglio di New Orleans per il World Congress of Endourology 2013 (WCE)? New Orleans, con le sue origini europee, il presente americano e il futuro proteso verso l’Asia, ha ospitato l’elite del mondo endourologico mondiale permettendo con il suo vivace ambiente di favorire lo scambio d’idee e il fiorire di progetti scientifici fra Oriente e Occidente, in un "melting pot” di nazioni e generazioni di endourologi.
New Orleans, che non meno di 10 anni fa ha dovuto confrontarsi con una catastrofe naturale; il tornado Katrina, che ha mietuto centinaio di vittime. La straordinaria tenacia e senso di appartenenza del popolo americano e dei numerosi popoli che abitano questa città l’ha fatto risorgere, mostrando a noi visitatori una città totalmente ricostruita dimostrando ancora una volta di saper accettare le sfide e di vincerle.
La seconda vittoria è stata organizzare cinque giorni di sessioni poster, video e "live surgery” nelle quali ha trovato grande spazio la chirurgia laparoscopica di ultima generazione 3D, che esce sempre più rafforzata rispetto al precedente incontro di Istanbul. Ma in primo piano sono sempre rimaste le tecniche endourologiche e la cara vecchia, pur sempre attuale SWL, tecniche di inestimabile valore per il trattamento non invasivo della litiasi reno-ureterale di cui si spinge verso la massima efficacia con la massima maneggevolezza e non invasività.
New Orleans non ha mancato di dare risalto tramite l’Endourological Society alle varie realtà endourologiche nazionali, mantenendo sull’esempio dell’anno precedente, uno spazio dedicato all’Italian Endourological Association (IEA). Il meeting, al quale hanno partecipato un centinaio di urologi europei e americani, ha posto le sue basi proprio sull’incontro fra Italia e USA, e sul ruolo ed i limiti degli specializzandi e del loro percorso formativo. Inoltre, per la prima volta dopo circa 25 anni, l’urologia Italiana tutta (ospedalieri, universitari, liberi professionisti……..veramente tutti!) si sono trovati uniti sotto il segno dell’IEA. L’incontro si è sviluppato in tre sessioni. Nella prima parte "Flash from IEA” il dott. Giusti ha "raccontato”, con grande presa sui più giovani, l’inizio della sua carriera endourologica e la sua esperienza di vita negli USA che ha consentito di gettare le basi per la sua brillante carriera endourologica. A seguire il dott. Micali ha relazionato sul tema caldo degli "open access journals”, accendendo una stimolante discussione fra detrattori e favoreggiatori di questo nuovo modo di pubblicazione scientifica. Dopo questa prima parte di riscaldamento, l’atmosfera si è andata accendendo nella seconda parte "Flash from the clinic”, salendo verso il climax nella perenne discussione fra i vantaggi e svantaggi nelle diverse posizioni di esecuzione della nefrolitotrissia percutanea (si giungerà mai ad un accordo?) e raggiungendo questo nell’esposizione del Prof. Bianchi sul confronto fra le tecniche di percutanea: Microperc, Miniperc e RIRS. Questa nuova "micro arma” è stata introdotta in Italia proprio dal gruppo del Prof. Bianchi nel Febbraio 2013, mostrando fin da subito grandi potenzialità nel trattamento della litiasi renale in pazienti monorene, nel rene a ferro di cavallo e nei pazienti pediatrici. Seppur la battaglia sia stata dura e i contendenti agguerriti, queste tre tecniche si sono dimostrate tutte efficaci se utilizzate sulla base di un’attenta e corretta indicazione. Non voglio inoltre dimenticare in questa sessione la lettura "Role of active surveillance in small renal tumors” tenuta dal Dott. Zordani, specializzando al 3° anno presso l’ateneo Modenese e tuttora medico frequentatore presso il "Wake Forest institute for regenerative medicine” diretta dal Prof. Atala. Il dott. Zordani si è trovato sotto la direzione d’importanti personalità del mondo urologico come Timothy D. Averch e Michele Gallucci ad esporre, destando l’interesse dei partecipanti su una tematica delicata e anche questa, sempre aperta. Nella terza parte, "Residents space” gli specializzandi hanno finalmente fatta da padroni dopo l’ottimo incipit del Dott. Zordani.
Il Dott. Martorana ha trovato più che un’eccellente "sparring partner” nel Prof. de la Rosette nel mostrare al mondo italiano e internazionale ciò che è contenuto nel vaso di Pandora della formazione specialistica. Le isole felici in cui lo specializzando svolge un ruolo centrale nella clinica e chirurgia urologica esistono anche in Italia ma purtroppo permangono realtà isolate e non inserite in un piano di formazione ad alto livello, forse retaggio di una vecchia e radicata mentalità non solo italiana. Ma la forte e importante partecipazione degli specializzandi a questo meeting mostra una luce di ottimismo verso il futuro che incombe.
Infine il Prof. Rassweiler ha guidato il "Let’s talk show” in cui venivano esposti casi clinici seguiti e/o gestiti da specializzandi. Il video con l’esecuzione di una ureteroscopia con litotrissia di calcolo ureterale effettuata dal dott. Rosa, specializzando del 4° anno sempre di Modena, ha di nuovo evidenziato che una efficace formazione è possibile se il terreno è fertile ed il seme è buono. Altro non ci si poteva aspettare da questo "IEA meeting” anche grazie alla splendida ed elegante cornice messa a disposizione dallo "Sheraton Hotel” nella centralissima Canal Street.
Gli organizzatori anche quest’anno hanno creato un congresso specchio della città che lo ha ospitato. Le idee sono fluite incessanti e potenti come il Mississipi durante tutte le sessioni ed in particolar modo durante le "plenary session” e nelle letture magistrali ad esse connesse. La vivacità intellettuale e il coinvolgimento fra colleghi atti a perseguire lo stesso obiettivo di arricchimento urologico si è cosi incarnato dall’anima del Jazz e del French quarter, vero cuore e punto di incrocio della città.
L’ospitalità eccezionale, in una New Orleans costruita nello spirito dell’allegria si è infine magnificata nella sfavillante e rocambolesca serata conclusiva al "Mardi Gras World”, i cui tutto il colore e la musica della città si sono riunite per rendereci partecipi di un’esperienza unica fra i carri allegori e le note del Jazz. Da non dimenticare in tale serata l’ottima prova offerta dalla squadra italiana alla gara di Limbo, che ha visto trionfare un collega indiano, ma che non ci ha visti secondi a nessuno per simpatia.
A New Orleans l’Italian Endourological Association ha confermato le aspettative di Istanbul: questo meeting permane un punto di riferimento e di incontro fra endourologi italiani e internazionali e soprattutto la partecipazione di giovani si è dimostrata in crescendo. Ora sta a noi continuare questa collaborazione nei prossimi mesi in vista del prossimo incontro al congresso nazionale della IEA a Firenze (13-15 Marzo 2014) e il successivo World Congresso of Endourology and SWL a Taipei. Ad maiora!

Modena, 20-11-13

Dott. Marco Rosa
Dott. Salvatore Micali



Momenti di discussione al meeting IEA


Serata di gala Mardì Gras con Michele Paoli


Rappresentanza modenese